domenica, 24 Novembre 2024
Archeologia&Dintorni

NELLA VALLE DEL SUPE, PERU’, ASTRONOMIA E PAESAGGIO NEL CENTRO DI CARAL

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Un team di ricercatori, guidato dall’Instituto de Ciencias del Patrimonio (Incipit-CSIC) e dall’Instituto de Astrofisica de Canarias (IAC), in collaborazione con Ruth Shady Solis della Zona Arqueologica Caral (Perù), ha stabilito la relazione tra la posizione dei monumenti della Supe Culture del Perù, i loro orientamenti e alcune caratteristiche astronomiche e topografiche: lo studio, pubblicato sulla rivista Latin American Antiquity, apre la strada all’analisi del modo in cui gli abitanti di questa valle hanno concepito lo spazio e il tempo circa 5000 anni fa.

La valle del fiume Supe, in Perù, contiene le prime tracce archeologiche di edifici tra tutti i centri urbani nelle Americhe. Negli ultimi decenni, in questa valle e nella vicina costa, sono stati trovati numerosi siti cerimoniali, con elaborati edifici piramidali, e grandi spazi aperti circolari che risalgono alla fine del IV millennio a.C. La società che avrebbe innalzato questi edifici era basata sull’agricoltura che utilizzava con l’irrigazione, in particolare di cotone e zucca, e sulla pesca in quanto la costa dà accesso a una delle zone di pesca più ricche del mondo.

Verso la fine del 2016 è stata condotta una campagna di lavoro sul campo nella valle del Supe, rilevando le posizioni e gli orientamenti degli edifici più importanti di questa antichissima civiltà nei dieci siti più importanti della valle.

Secondo Juan Antonio Belmonte, esperto di astronomia culturale e coautore dell’articolo, i risultati della ricerca sulla posizione e l’orientamento degli edifici principali mostrano quanto la presenza del fiume Supe sia la principale influenza determinante sull’orientamento degli edifici perché, sebbene non siano situati direttamente  nei pressi del fiume, sono sistematicamente paralleli ad esso in un fenomeno curioso, convergente con quanto accadeva contemporaneamente a migliaia di chilometri di distanza nella Valle del Nilo.

Tuttavia, l’analisi ha rivelato che anche la situazione all’interno della valle era determinata da relazioni astronomiche, molto suggestive e nuove. Un fatto sorprendente, mai accertato in precedenza con analoga certezza è che il modello di orientamento più importante di questi edifici coincida con quello del sorgere meridionale della Luna, che coinciderebbe con la Luna piena intorno al solstizio di giugno, e in particolare con il suo punto più meridionale.

È interessante notare che questi orientamenti possano essere correlati ai cicli di precipitazione sulle vette andine, con le conseguenti alluvioni benefiche del fiume, e quindi con i cicli agricoli. ma anche con la fine della stagione di pesca, che si svolge su un’ampia area della vicina costa.

Per essere concreti, l’orientamento di queste strutture indicherebbe una forte relazione tra questi edifici piramidali, che in molti casi evocano le montagne circostanti, con l’area urbana oppure un autentico collegamento agli orientamenti ai ritmi del cielo, che segnalano i tempi corretti per eseguire i riti e le cerimonie per celebrare i cicli economici, agricoli e di pesca.

In questo modo, affermano i ricercatori, i monumenti risalenti alla cultura della valle del Supe di cinque millenni fa sono identificati come i primi esempi della genuina interazione tra paesaggio e panorama celeste tra le civiltà dell’America precolombiana che raggiunse il suo apice solo millenni dopo con gli Incas.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Instituto de Astrofisica de Canarias 

INCAS

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