lunedì, 1 Luglio 2024
Scavi&Restauri

NUMEROSE SEPOLTURE DI CAVALLI RINVENUTE A VILLEDIEU-SUR-INDRE, FRANCIA CENTRALE

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Gli archeologi francesi dell’INRAP hanno scoperto, in una valle vicino al comune di Villedieu-sur-Indre, nella Francia centrale, antiche fosse contenenti i resti di più di due dozzine di cavalli che, forse, potrebbero aver fatto parte di un rituale sacrificale.

Il sito di scavo di oltre un ettaro evidenzia diversi edifici e fossati che risalgono al V VI secolo d.C., nonché un gruppo di nove pozzi, secondo una dichiarazione dell’Istituto nazionale francese per la ricerca archeologica preventiva (INRAP).

Finora gli archeologi hanno scavato due delle fosse, che contengono i resti di 28 cavalli. Gli stalloni erano “posizionati con cura” sul fianco destro, con la testa rivolta a sud, ed erano “organizzati su due file e su due livelli”. Sulla base di questo posizionamento, i ricercatori hanno stabilito che tutti i cavalli furono sepolti contemporaneamente in una sepoltura “straordinaria”.

La datazione al radiocarbonio mostra che gli animali morirono tra il 100 a.C. e il 100 d.C. Poiché i cavalli sono di piccola taglia, adulti e di genere maschile, alti circa 1 metro, gli archeologi sospettano che gli animali fossero bestiame di provenienza gallica.

Una fossa conteneva anche una coppia di cani adulti di media taglia che furono sepolti con la testa rivolta a ovest. Gli archeologi non sono sicuri della causa della morte degli animali, ma hanno ipotizzato che i cavalli e i cani potessero aver fatto parte di un rituale sacrificale.

Sono necessarie ulteriori ricerche, ma gli archeologi pensano che il sito potrebbe anche essere correlato a un luogo di sepoltura neolitico in Auvergne, a sud, dove scavi diversi decenni prima hanno rivelato la presenza di dozzine antiche sepolture e manufatti che facevano parte di un sacrificio di massa.

Gli archeologi ritengono che la sepoltura appena scoperta, così come un’altra sepoltura di cavalli nel sito gallico di Gondola contenente otto cavalieri e i loro cavalli, possa essere collegata alle guerre galliche contro i Romani guidati da Giulio Cesare tra il 58 e il 50 a.C.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

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