NUOVE SCOPERTE DALLA TORRE DI TESCHI AZTECA DI CITTÀ DEL MESSICO
Gli archeologi messicani dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia hanno rinvenuto i resti di 119 individui, tra cui donne e diversi bambini, in una secolare “torre di teschi” azteca nel cuore della capitale messicana, Città del Messico.
La nuova scoperta è stata annunciata dopo che una sezione orientale dello Huei Tzompantli (lo tzompantli è quella costruzione circolare in legno per l’esposizione dei crani delle vittime sacrificali) è stata portata alla luce insieme alla facciata esterna, cinque anni dopo il ritrovamento del settore nord-orientale.
Gli archeologi ritengono che molti dei teschi siano appartenuti a guerrieri nemici catturati e che la torre fosse costruita come monito per i nemici dell’impero azteco, rovesciato dai conquistatori spagnoli nel 1521.
Gli Aztechi sono quella popolazione indigena centroamericana che esercitava il proprio dominio su gran parte del Messico centromeridionale. Le prime notizie provengono da una tradizione che narra della partenza degli Aztechi nel 1168 da una mitica sede chiamata Aztlán, nel Messico occidentale e nel giro di un paio di secoli fissarono definitivamente la loro capitale nel primo nucleo di quella che diventeràla più grande città del continente: Tenochtitlán (la futura Città di Messico).
Sotto Montezuma I (1440-68), Axayacatl (1469-81), Tizoc (1481-86), Ahuitzotl (1486-1502) e Montezuma II (1502-20) le conquiste si estesero a gran parte del Messico centromeridionale, non in una vera e propria .annessione dei paesi conquistati ma piuttosto per un controllo delle vie commerciali e all’imposizione di un tributo.
Secondo gli studiosi, circa lo Huei Tzompantli, alcuni dei resti potrebbero essere di persone sacrificate in riti specifici per per placare l’ira degli dei. Secondo l’archeologo Raúl Barrera Rodriguez dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia (INAH) messicano, anche se abbastanza impossibile determinare quanti di questi individui fossero guerrieri, alcuni erano prigionieri raccolti appositamente per le cerimonie sacrificali.
Si pensa che lo tzompantli di 4,7 metri di diametro, sia stato eretto intorno alla fine del XV secolo e si trova nella zona del Templo Mayor, uno dei principali templi della capitale azteca Tenochtitlán, in uno storico quartiere dell’odierna Città del Messico.
In totale, sullo tzompantli sono stati identificati più di 600 teschi che le autorità messicane hanno descritto come una delle scoperte archeologiche più importanti del paese da anni. Il sacrificio umano, in Mesoamerica, era un “impegno” che veniva stabilito quotidianamente tra i gruppi umani spesso dominanti e le loro divinità come un modo per influenzare il rinnovamento della natura e garantire la continuità della vita stessa.
Questa visione fu radicalmente combattuta dagli Spagnoli giunti ad invadere il continente mesoamericano e che dovettero assistere a numerosi sacrifici rituali nei sette tzompantli che sono noti per esistere nel “Sacro Distretto di Tenochtitlán“. Anche se Hernán Cortés e Bernal Díaz del Castillo parlano di queste strutture nelle loro cronache, l’unico soldato che si è occupato di descrivere lo Huei Tzompantli è stato Andrés de Tapia.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Instituto Nacional de Antropología e Historia