NUOVI GUERRIERI DI TERRACOTTA DAL MAUSOLEO DI QIN SHIN HUANGDI
Il Mausoleo dell’Imperatore Qin , il primo Augusto Sovrano della Dinastia Qui (si legge “scii”), l’uomo che ha pianificato la nascita della nazione cinese, oggetto di un nuovo importante progetto di scavo, ha rivelato altri 220 guerrieri di terracotta, oltre ai 7000 famosi già in bella mostra in situ, nella provincia dello Shaanxi, nella Cina nord-occidentale.
I nuovi guerrieri appena scoperti si aggiungono alle oltre 7000 statue e a centinaia di figure di carri e cavalli che, sempre in terracotta che sottolineano, se ce ne fosse ancora bisogno, la vastità del “corredo funerario” del mausoleo Qin, risalente al 210 a.C. circa.
Anche nel caso di queste nuove scoperte, è abbastanza interessante la scala di realizzazione utilizzata per i guerrieri dell’imperatore: anche quelli appena scoperti che mostrano gradi che variano dai titoli militari di maggior rilievo a quelli della fanteria più bassi.
Lo scavo realizzato il terzo grande progetto, in corso da un decennio, incentrato sul Mausoleo dell’Imperatore Qui Shin Huangdi, il primo imperatore della Cina unita. Questo progetto copre una superficie di circa 400 mq in cui gli archeologi sono stati in grado di identificare le formazioni dei guerrieri in base alle loro mansioni sul campo di battaglia. Ad esempio, i soldati di rango superiore erano collocati nella parte anteriore e potevano essere identificati dalle loro spade e persino dagli accessori per capelli. Inoltre, questo gruppo di guerrieri di terracotta era accompagnato da circa 12 cavalli e una infinità di armi da battaglia.
Liu Zheng, membro della China Cultural Relics Academy, ricorda che i guerrieri di terracotta nel mausoleo sono allineati allo stesso modo dei veri soldati di migliaia di anni fa durante la dinastia Qin (221 a.C.-206 a.C.), pronti per la battaglia: da questi sistemi, gli archeologi possono ricostruire almeno i basilari sistemi militari di organizzazione dell’esercito.
Zheng ritiene che quando i guerrieri di terracotta sono venuti alla luce per la prima volta (1974, ndr), con ancora evidenti tracce di colore, con cinture rosse e armature scure, ma mancavano le moderne capacità di conservazione e i colori sbiadivano, oggi, grazie alle nuove tecnologie, è possibile conservare i colori dei guerrieri appena trovati e conservare i loro colori vivaci.
L’operosità del Ministero della Cultura cinese permette di esporre già per la mostra i nuovi guerrieri di guerrieri rinvenuti, continuando, contemporaneamente, lo scavo e la conservazione del mausoleo e di tutti i manufatti trovati. Tra questi è opportuno sottolineare uno degli oggetti funerari ritenuto tra i più antichi del suo genere mai trovati in Cina, un cammello dorato, dotazione di una delle tombe complementari poste attorno al mausoleo Qin.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: xinhuanet.com
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