NUOVO DATABASE PER LE DATAZIONI AL RADIOCARBONIO/CARBONIO 14 DEL NORD AMERICA
La prima datazione archeologica al radiocarbonio o carbonio 14 o 14C in Nord America è stata ottenuta nel 1949 da un pezzo di carbone portato alla luce nel Nebraska centrale e si è scoperto avere 5.000 anni.
Da allora, decine di migliaia di date sono state ottenute da siti negli Stati Uniti e in Canada e tulle le circa 9.000 analisi al radiocarbonio dai siti archeologici canadesi sono registrate nel Canadian Archaeological Radiocarbon Database (CARD) gestito dall’Università della British Columbia; però, fino a poco tempo fa, non era stato eseguito alcun tentativo sistematico tracciare le date al radiocarbonio provenienti dagli Stati Uniti.
I ricercatori guidati dall’archeologo dell’Università del Wyoming, Robert Kelly, hanno cercato di porre rimedio a questo problema conducendo un’indagine esauriente delle date documentate al radiocarbonio nei 48 stati a sud del Canada, incrementando il database del CARD.
Secondo Kelly, avere un archivio centralizzato per le date al radiocarbonio è vitale, afferma Kelly e se le date singole stimano l’età dei singoli manufatti organici, focolari e abitazioni, analizzati insieme, possono fornire un potente strumento per tracciare i cambiamenti nella popolazione umana nel tempo.
Kelly ha deciso di assemblare il database perché voleva tenere traccia delle migrazioni indigene nel Wyoming. Ritiene che per analizzare i modelli migratori, è necessario allargare lo sguardo fuori dallo stato o dalla regione geografica di riferimento.
Dal 2014 al 2020, il suo team ha esaminato articoli, dissertazioni congressuali, letteratura grigia, migliaia di rapporti generati da ricerche finanziate da società private e agenzie governative, per identificare quante più date possibili al radiocarbonio.
Per semplificare il progetto, il team ha diviso il paese in tre sezioni. L’archeologa della Weber State University, Madeline Mackie, che era in gran parte responsabile di 25 stati orientali, afferma che lo sforzo ha comportato anche il contatto con uffici statali di conservazione storica, università e qualsiasi altra organizzazione che abbia redatto database cronologici, realizzando un faticoso e certosino lavoro.
Il team, dunque, ha finora identificato quasi 87 mila date al radiocarbonio da siti archeologici statunitensi, il maggior numero dei quali, circa 250 in totale, proviene dal complesso di rifugi paleoindiani di Paisley Caves, in Oregon. Le analisi raccolte dal team ne includono circa 3.000 ottenute da ossa umane. Per motivi etici, le date prelevate dai resti umani non saranno accessibili agli studiosi che utilizzano CARD fino a quando gli amministratori del database non consulteranno le comunità indigene discendenti sull’opportunità di renderle disponibili.
Kelly e i suoi colleghi hanno utilizzato l’enorme numero di date che hanno aggiunto a CARD per cercare di modellare i cambiamenti nella popolazione in tutto il Nord America nel corso di migliaia di anni. Poche sono le datazioni precedenti a 10.000 anni fa con un costante aumento fino a circa 2.000 anni fa; dopo di allora, i ricercatori hanno identificato un forte salto, che riflette la crescita della popolazione guidata dall’adozione diffusa dell’agricoltura in tutto il continente.
Intorno al 1150, il numero dei dati cala precipitosamente. Kelly inizialmente si aspettava di trovare un’ondata di spopolamento localizzata nel settore nord-est del continente, forse rappresentando la diffusione di malattie introdotte dai coloni norreni dell’XI secolo a Terranova. Tuttavia, il declino non è avvenuto in questo modo: Kelly sostiene che la popolazione potrebbe aver iniziato a diminuire a metà del XII secolo perché gli agricoltori, che vivevano in villaggi sempre più grandi, erano diventati più suscettibili alle malattie endemiche del Nord America ma potrebbero anche essere stati più vulnerabili ai cambiamenti ambientali.
Un evento climatico, infatti, noto come Periodo caldo medievale, potrebbe avere causato una siccità diffusa. Questo fu seguito da un lungo periodo di clima fresco iniziato intorno al 1300, noto come la Piccola era glaciale, che, probabilmente, rese l’agricoltura meno produttiva.
Poi, purtroppo, sono arrivati gli europei distruttori e le popolazioni locali potrebbero anche essere state più vulnerabili ai cambiamenti ambientali.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: American Antiquity