sabato, 23 Novembre 2024
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NUOVO INTERESSANTE PROGETTO CHE MIRA ALLA SALVAGUARDIA DI UNA LINGUA IN VIA DI ESTINZIONE, IL SIRIACO

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Un team di ricercatori e storici guidati da Daniel Schwart , storico della Texas A&M University,  ha dedicato l’ultimo decennio a preservare la cultura di una lingua antica conosciuta come il siriaco. Il team ha lavorato per salvaguardare il patrimonio culturale siriaco, creando Syriaca.org , un’infrastruttura informatica per collegare la letteratura siriaca a individui, luoghi, manoscritti e concetti chiave di una cultura millenaria.

Il siriaco è un dialetto dell’aramaico con origini nel I secolo d.C. che fiorì nel Medio Oriente e nell’Asia centrale dal III al IX secolo prima che l’arabo diventasse la lingua più comune, anche nelle comunità cristiane di queste regioni. In effetti, il siriaco fornisce la terza più grande raccolta di materiale originale sul mondo mediterraneo dopo il greco e il latino. Sebbene l’UNESCO considerava il siriaco una  lingua minoritaria a rischio di estinzione, a causa dei conflitti e delle persecuzioni che hanno provocato lo sfollamento delle popolazioni cristiane indigene in Medio Oriente, Schwartz e il team di Syriaca.org, nel futuro incerto della lingua nella sua terra d’origine, tentano di preservarne i fondamenti.

Syriaca.org è principalmente un progetto di ricerca interessato ad approfondire la conoscenza del Medio Oriente antico e medievale ma serve anche le comunità di espatriati e le consistenti comunità di origine siriaca nel New Jersey, in Svezia e nei Paesi Bassi. Secondo Schwartz, il numero dei cristiani indigeni in Medio Oriente sta diminuendo rapidamente e perdere quel patrimonio che esiste in Medio Oriente da 2.000 anni è straziante. Lo studioso ritiene che ci sia una reale urgenza nel lavoro per preservare questo patrimonio culturale e non assicurargli l’oblio.

Il primo risultato dei lavori di ricerca è, dunque, Syriaca.org, un’interfaccia utente snella e orientata graficamente per consentire ai fruitori di utilizzare il sito e i suoi dati più facilmente. Il secondo obiettivo è, con l’assistenza del  Center of Digital Humanities Research,  quello di acquisire immagini e utilizzare il riconoscimento ottico dei caratteri per rendere il testo in formati leggibili dalla macchina, consentendo la ricerca di parole. Il terzo risultato è un corpus di testi siriaci in traduzione inglese per incorporare collegamenti ipertestuali e tag di parole chiave per collegare i testi ad altri punti dati all’interno di Syriaca.org, al fine di facilitare anche lo studio e l’insegnamento del siriaco nelle aule con traduzioni inglesi affiancate ai testi originali.

Secondo i ricercatori di Syriaca.org, il prezioso database ha un valore immenso per aumentare la comprensione storica del Medio Oriente e dell’Asia ed è utile nel documentare momenti chiave nello sviluppo del Giudaismo, del Cristianesimo, dell’Islam e di altre culture e religioni della tarda antichità.

Gli studiosi e chiunque sia interessato possono consultare fonti risalenti a più di 1.500 anni, il progetto è gratuito e aperto sotto le licenze Creative Commons. In quanto tale, Syriaca.org vanta diversi punti di accesso al suo apparentemente vasto compendio di conoscenze e risorse relative alla lingua di oltre 2.000 anni.

Si può iniziare il viaggio nella lingua siriaca attraverso un indice geografico dei luoghi rilevanti, un dizionario biografico di personaggi, un catalogo di santi venerati nella tradizione siriaca, un manuale di autori siriaci e un database di letteratura agiografica. Il portale online è stato utilizzato dai ricercatori per colmare lacune nella loro ricerca e dagli educatori per insegnare agli studenti le civiltà del Medio Oriente.

Per Schwartz, scavare in ​​questo materiale permette di aprire un panorama religioso molto più sfumato del Medio Oriente, aiutare a comprendere una cultura millenaria  entrando in dialogo con la Siria del V secolo o con Bisanzio del VII secolo.

Una delle prime sovvenzioni ricevute dal team di Syriaca.org ha permesso lo sviluppo dell’app  Srophé  che ha convertito tutti i dati iniziali in un linguaggio di markup estensibile (XML), consentendo ai ricercatori di codificare e collegare dati storici. Poiché questo database open source utilizza ampie linee guida XML, l’app Srophé funge da piattaforma di pubblicazione per altri progetti di discipline umanistiche digitali, come la rappresentazione di dati che vanno dall’architettura della Cina medievale alla geografia del Sud America della prima età moderna. Altre sovvenzioni hanno consentito a Schwartz e al team di Syriaca.org di sviluppare set di dati e l’app Srophé, nonché di rilasciare dati di lavoro attraverso entità concettuali come manoscritti, autori, materiali e identificazione di santi siriaci.

Non ci resta, dunque, che buttarci nel siriaco…

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Daniel L. Schwartz

Aramaico

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