OGNI ISOLA MEDITERRANEA HA UN MODELLO GENETICO CONTAMINATO DALLE MIGRAZIONI PALEOLITICHE
Il Mar Mediterraneo è stato al centro delle principali rotte per le migrazioni marittime, per gli scambi e le varie invasioni succedutesi dalla preistoria mediterranea: fino ad oggi, la storia genetica delle isole del Mediterraneo non è ben documentata, nonostante i recenti sviluppi nello studio del DNA antico.
Un team internazionale guidato da ricercatori dell’Università di Vienna, dell’Università di Harvard e dell’Università di Firenze, sta colmando le lacune con il più grande studio finora condotto sulla storia genetica delle antiche popolazioni di Sicilia, Sardegna e Isole Baleari.
I risultati rivelano un modello complesso di emigrazione dall’Africa, dall’Asia e dall’Europa che variava nella direzione e nei tempi per ciascuna di queste isole.
Per la Sicilia, per esempio, gli studiosi rivelano l’esistenza di un nuovo genoma durante l’Età del Bronzo intermedia, che si sovrappone cronologicamente con l’espansione della rete commerciale micenea greca.
Una storia diametralmente diversa è svelata nel caso della Sardegna. Nonostante i contatti e il commercio con altre popolazioni mediterranee, gli antichi sardi hanno conservato il loro profilo di origine neolitica, prevalentemente locale, fino alla fine dell’Età del Bronzo.
Durante la seconda metà del III millennio a.C., uno degli individui analizzati proveniente dalla Sardegna ha una grande fetta genomica di origini nordafricane. Anche i risultati relativi a individui provenienti dalla Penisola iberica centrale, uno contemporaneo a quello sardo e un secondo del II millennio a.C., mostrano chiaramente le migrazioni marittime preistoriche, attraverso la zona mediterranea, dal Nord Africa verso le località dell’Europa meridionale: oltre l’1 percento delle persone segnalate nella letteratura scientifica sul DNA antico provengo dall’Africa!
Secondo Ron Pinhasi, del Dipartimento di Antropologia Evoluzionistica dell’Università di Vienna, ritiene che i risultati conseguiti mostrano che le migrazioni marittime dal Nord Africa sono iniziate molto prima dell’era delle civiltà marinare della zona mediterranea orientale e si sono verificate verso più parti del Mediterraneo.
David Caramelli, del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, durante l’espansione dell’Età del Ferro e la creazione di colonie greche e fenicie nelle isole del Mediterraneo occidentale, i due individui sardi analizzati di quel periodo avevano poca o nessuna discendenza dalle precedenti popolazioni di più lunga data. I risultati mostrano, dunque, che, nonostante questi flussi e miscele di popolazione, i sardi moderni conservavano tra il 56-62 percento dei geni degli antenati dei primi agricoltori neolitici arrivati in Europa circa 8000 anni fa.
David Reich, dell’Università di Harvard e ricercatore dell’Howard Hughes Medical Institute e presso il Broad Institute of MIT, ritiene che un’altra delle scoperte più sorprendenti riguarda l’arrivo degli antenati dalla steppa a nord del Mar Nero e del Mar Caspio in alcune delle isole del Mediterraneo.
Reich e Daniel Fernandes, del Dipartimento di Antropologia Evoluzionistica dell’Università di Vienna, affermano che se l’origine di questa discendenza sia l’Europa dell’Est, nelle isole del Mediterraneo, invece, gli individui sono arrivati almeno in parte dall’Iberia, come ad esempio nelle Isole Baleari i cui primi residenti, probabilmente, derivano dai loro antenati dall’Iberia.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Università di Vienna e Nature Ecology & Evolution