martedì, 3 Dicembre 2024
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PALMIRA, LA SPOSA DEL DESERTO FERITA!

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Palmira, vitale centro carovaniero dell’antichità, sorge in un’oasi che ne ha fatto le sue fortune, oggi in Siria. Nel 1980 è stata dichiarata Sito protetto dell’UNESCO, purtroppo a rischio dal 2013 a causa di un’assurda guerra intentata da una manica di terroristi sanguinari e senza anima!

Palmira, – Foto di James Gordon, Los Angeles, California, USA

In questi mesi il nostro paese è alle prese con problemi molto seri, ma questo non significa che non si possano prendere in considerazione avvenimenti che non coinvolgono direttamente la Bell’Italia.

Palmira, purtroppo, è divenuto un teatro di esecuzioni sommarie e campo di battaglia conteso tra miliziani dell’isis (scritto volutamente in minuscolo…) e forze governative siriane. Gli uomini del califfato avrebbero distrutto, stando a quanto riferito dall’Agenzia di Stampa siriana SANA, che a sua volta cita fonti della società civile, il proscenio dell’antico Teatro romano e il Tetrapilo, una particolare struttura a 16 colonne posta all’interno del sito archeologico.

Alcune foto satellitari, raccolte dall’Università di Boston, proverebbero quanto descritto, facendo apparire lontano anni luce le immagini dello scorso maggio quando in questi luoghi aveva suonato l’Orchestra Filarmonica del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Nel marzo del 2016, infatti,  le truppe di Damasco avevano sottratto Palmira allo stato islamico che, nel luglio del 2015, aveva ucciso 25 militari governativi e dove era stato torturato e decapitato l’anziano custode Khaled Asaad. Nonostante gli sforzi dell’esercito russo, alleato dell’esercito siriano, che aveva annunciato un’offensiva, la città era ricaduta nelle mani ribelli che, sembra, abbiano ammassato un grande quantitativo di esplosivi nella zona di Palmira, proprio allo scopo di distruggere il patrimonio storico archeologico siriano.

Dal punto di vista architettonico, le città della cosiddetta provincia della Siria romana ebbero una vita alquanto appartata. Nel primo periodo dell’Impero furono fortemente influenzate, architettonicamente, da Roma, molto più della contemporanea e più vicina Asia minore. Nonostante essa esercitasse la sua influenza sulle regioni limitrofe (la diffusione della strada colonnata ne è un notevole esempio…), il suo impatto architettonico sul più vasto mondo mediterraneo fu straordinariamente debole.

L’influenza della Siria si esercitò, invece, in altre direzioni, attraverso le idee (in particolare quelle religiose) attraverso le arti visive e, in generale, in tutti quei campi in cui la Siria fu l’intermediaria naturale fra il mondo mediterraneo e l’Oriente.

Con lo stabilirsi a Costantinopoli di uno stato teocratico, la cui religione era di origine orientale e i cui luoghi santi erano situati nella zona meridionale della Siria, in Palestina, anche i legami architettonici divennero di importanza primaria. Ma questo avvenne più tardi e, architettonicamente, la Siria mai fu una regione di primaria importanza.

Palmira, il Tempio di Bel

In “I modelli architettonici romani nelle province” abbiamo già esaminato il Tempio di Bel a Palmira, anch’esso tragicamente distrutto da ignobili esseri malati di assurde idee religiose. Ma Palmira non è solo il Tempio di Bel!

Palmira, quale centro carovaniero che consentiva una gradita pausa durante il lungo viaggio tra Roma e l’Oriente, non poteva non consentire un’ampia libertà religiosa e, pertanto, sul suo suolo sono presenti una serie di templi dedicati a diverse divinità: Il Tempio di Al-lat, dedicato alla dea pre-islamica, distrutto dai cristiani nel IV sec. d.C., ne rimane solo l’altare, qualche colonna e il telaio della porta. Nel 1977 venne rinvenuta una colossale statua raffigurante un leone, animale sacro alla dea, venne distrutta dai miliziani dello stato islamico nel 2015; Il Tempio di Baal-hamon, situato sulla cima di una collina adiacente venne costruito nell’89 d.C.; il Tempio di Baalshamin, consacrato nel 130 d.C., era dedicato ad una divinità paragonabile a Mercurio. Con l’avvento del cristianesimo, nel V secolo, il tempio venne trasformato in una chiesa, ma anch’esso è stato completamente distrutto dai miliziani nel 2015; presso l’arco di Settimio Severo vi è il Tempio di Nabu, una divinità mesopotamica, assimilata ad Apollo. Il tempio fu edificato tra la fine del I e la metà del II secolo d.C.

Il Tetrapilo di Palmira – Foto Wikipedia

Tra i monumenti pubblici e militari spiccano: la Via colonnata, lunga 1100 metri, inizia di fronte all’ingresso del Tempio di Bel ed il primo tratto si concludeva con l’arco monumentale a tre arcate, costruito probabilmente durante l’impero di Settimio Severo, tra la fine del II e l’inizio del III secolo, andato distrutto dall’azione devastatrice dei beceri terroristi. La Via colonnata aveva una carreggiata larga 11 metri, affiancata da due portici di 7 metri; il Tetrapylon, appena distrutto, fu eretto durante l’impero di Diocleziano, alla fine del III secolo. Consisteva in una piattaforma quadrata e in ogni angolo si trovava un gruppo di quattro colonne. Ogni gruppo di colonne sosteneva una cornice di oltre 150 tonnellate e teneva al centro un piedistallo dove, in origine, era posta una statua. Tra le sedici colonne del complesso, solo una era originale (in granito rosa dell’Egitto), le altre risalivano ad un restauro del 1963 ed erano realizzate in cemento.

Di fronte al Tempio di Nabu, sorgono le Terme di Diocleziano, edificate nel II sec. d.C.. L’edificio, di non grandi dimensioni, 85 metri x 51 metri, ha un ingresso di quattro colonne monolitiche di granito proveniente dall’Egitto. Il teatro è un tipico Teatro romano edificato nella seconda metà del II sec. d.C. ed era conservato in ottime condizioni. Era dotato di un palcoscenico che misurava 45,5 × 10,5 metri, accessibile attraverso due scalinate, e da un proscenio decorato da varie nicchie e colonne in stile corinzio. La cavea ha un diametro di 92 metri. Il proscenio è stato completamente distrutto!

Il Teatro di Palmira – Foto Wikipedia

Il Foro, costruita all’inizio del II sec. d.C., presenta una pianta quadrangolare che misura 84 metri x 71 metri, con portici sui quattro lati. Le colonne presentano delle mensole che erano sormontate da statue. Presso l’angolo sud-ovest dell’agorà sorgeva una Basilica rettangolare (81 metri x 12 metri). Quindi la Curia, piuttosto piccola: aveva un vestibolo e una corte interna ed era contornato da alcune tabernae. Il circuito delle mura difensive contorbava tutto il sito. Fu edificato nel III sec. d.C. e racchiudeva un’area di circa 140 ettari. Anche le tombe monumentali della necropoli di Palmira ha subito ingenti danni causati dai soggetti fin troppo citati in questo articolo!

Palmira, unica, ne stanno depredando l’anima, chiede aiuto!

 

Daniele Mancini

Per ulteriori informazioni e bibliografia:

  • Alfonso Anania, Antonella Carri, Lilia Palmieri, Gioia Zenoni, Siria: viaggio nel cuore del Medio Oriente, Polaris 2009
  • A.A.V.V., Storia del mondo antico, vol. IX, Garzanti, Milano 1988
  • J. B. Ward-Perkins, Architettura romana, Milano 1974
  • A.A.V.V., Palmyra: impianto urbano, via colonnata e ninfeo B, Tricase 2014

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