venerdì, 22 Novembre 2024
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PITTURE RUPESTRI DI 7.500 ANNI SULLA RACCOLTA DEL MIELE, DA CASTELLOTE, SPAGNA

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I ritrovamenti di un nuovo sito di pitture rupestri a Castellote (Teruel), in Spoagna, hanno riportato alla luce la scena di un individuo, databile a circa 7.500 anni fa, che si arrampica su una sorta di scala per raccogliere il miele da un alveare.

Si tratta del dipinto più elaborato e meglio conservato su questa attività di racccolta fino ad oggi documentato nell’ambito dell’arte levantina, sviluppatosi sulla costa mediterranea della penisola iberica.

I risultati sono avvenuti nell’ambito del progetto europeo “Breaking barriers between science and heritage approaches to Levantine rock art through archaeology, heritage science and IT” (LArcHER), guidato da Inés Domingo, ricercatrice ICREA dell’Università di Barcellona.

La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Trabajos de prehistoria con un articolo firmato da Manuel Bea, dell’Università Jaume I, Inés Domingo, dell’Università di Barcellona, e Jorge Angás, dell’Università Politecnica di Madrid.

La scoperta è avvenuta presso il rifugio Grotta di Barranco Gómez, dove una sezione centrale di circa dodici metri e mezzo ospita le pitture suddivise in tre pannelli diversi. Il primo pannello mostra la figura di un individuo, con tratti somatici ben definiti, che sale su una sorta di scale di corde intrecciate per raggiungere un alveare. La scena mostra che durante quel periodo si utilizzavano tecniche avanzate di salita: prima di salire, la scala sarebbe stata fissata in alto, vicino all’alveare, mentre a metà altezza si distingue un palo per assicurare la scala alla roccia e fornire maggiore stabilità.

L’insieme delle pitture comprende anche scene di caccia con arcieri e cervi. Infatti, il terzo pannello mastra la raffigurazione di una cerva. Sia nella raffigurazione posteriore che nella scena della raccolta del miele sono presenti elementi morfologici della stessa grotta: la raccolta del miele è realizzata dalla parete verso il soffitto e utilizza entrambi i settori per rappresentare al meglio la scena, mentre la bocca della cerva è insinuata lasciando un pezzo di roccia a rilievo non dipinto.

Il sito di Barranco Gómez si trova sulle rive del fiume Guadalope, un’area con diversi siti d’arte levantina. Gli autori dell’articolo osservano che scoperte come questa sottolineano la necessità di rivedere territori nuovi e vecchi attraverso prospezioni sistematiche più moderne affinché l’arte levantina venga ridefinita secondo le sue relazioni tecniche e stilistiche legate ai vari territori.

Il progetto di ricerca europeo LArcHer mira a comprendere l’arte rupestre levantina, una delle più straordinarie collezioni d’arte preistorica in Europa, inclusa nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1998.

Una delle peculiarità del progetto è la registrazione sistematica e l’analisi dell’arte rupestre levantina attraverso le tecnologie digitali digitale 3D, i sistemi di gestione e archiviazione dei dati, sistemi di informazione geografica (GIS), le analisi fisico-chimiche di pigmenti, le analisi comparativa con altri corpus di arte rupestre in tutto il mondo con sviluppi tematici equivalenti. 

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: RUVID

Arte rupestre

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