lunedì, 16 Settembre 2024
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PRESENTATA AL PUBBLICO SPLENDIDA TOMBA ROMANA COMPLETAMENTE AFFRESCATA, ASHKELON, ISRAELE

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La straordinaria arte tombale del periodo romano ha una sua forma espressiva in una tomba scoperta vicino alla spiaggia nella città di Ashkelon, nel sud di Israele, e finalmente viene mostrata al pubblico per la prima volta, un secolo dopo il ritrovamento della struttura realizzata con una volta a botte, una decisione di consentire al pubblico di vedere la tomba che ha richiesto circa 30 anni.

Le strutture funerarie hanno almeno 1.700 anni, secondo Elena Kogan-Zehavi, dell’Israel Antiquities Authority, che ha scavato la seconda tomba negli anni ’90. La prima tomba fu scavata negli anni ’30 da una spedizione britannica, durante il Mandato britannico e fu datata all’incirca al IV secolo ma fu ricoperta sotto le dune di Ashkelon, a circa 300 metri dalla riva. Non fu presentata al pubblico o formalmente segnalata!

Negli anni Novanta, è stata scavata la seconda tomba che non si rivelò meno magnifica e, oggi, finalmente, la decisione di creare uno speciale parco archeologico della città di Ashkelon per le due tombe: ovviamente, la valorizzazione ha comportato la ripulitura e il nuovo scavo delle strutture.

Entrambe le tombe furono costruite secondo i canoni in vigore nel II/III secolo, composte da una sala centrale con nicchie funerarie attorno. La tomba trovata quasi un secolo fa è composta da una sala centrale decorata con raffigurazioni di divinità, tra cui quella che sembra essere la dea della terra Dèmetra, ninfe saltellanti e altre creature mitologiche, oltre ad animali, uccelli e bambini.

Include anche immagini di abbondanza, frutti, foglie e cesti. Altre raffigurazioni mostrano un individuo che festeggia suonando un flauto di Pan e una testa di Medusa con capelli pieni di serpenti, tutti motivi caratteristici del mondo romano.

La seconda tomba, scavata da Kogan-Zehavi, ha una sala centrale e nicchie funerarie, tra le quali gli artigiani hanno creato nicchie del tipo presenti nei templi romani per alloggiare delle statue: in questo caso ognuna ospita l’immagine di un giovane uomo nudo e muscoloso che porta un’offerta, forse a indicare la vittoria sulla morte.

La mancata presentazione al pubblica ha dietro un anche problema di carattere climatico: secondo Mark Abrahami, responsabile della divisione di conservazione artistica dell’IAA, gli affreschi murali antichi, di solito, non vengono conservati nel clima umido di Israele e poiché i dipinti si trovavano in una struttura relativamente chiusa, questo ha permesso agli affreschi di essere protetti in una certa misura e dopo la scoperta delle tombe, i dipinti hanno sofferto a causa della loro esposizione a nuovi microclimi.

Abrahami conferma che alcuni dipinti hanno dovuto essere rimossi dalle pareti per un trattamento approfondito nei laboratori di conservazione dell’IAA, poi sono stati riportati sul sito mentre le altre pareti della struttura sono state pulite, i pigmenti nei colori sono stati rinfrescati e l’intero edificio è stato rafforzato e stabilizzato per preservarlo per le generazioni future.

Il lavoro di conservazione è stato svolto da Vladimir Bitman, David Kirakosian, Alexei Ronkin e Yoni Tirosh HaCohen.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: IAA Facebook

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