giovedì, 21 Novembre 2024
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RAMPA D’ASSEDIO ASSIRA A LAKISH, ISRAELE, OGGETTO DI NUOVE RICERCHE

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Gli Assiri hanno compiuto rilevanti imprese con tecnologie militari all’avanguardia che hanno permesso di sconfiggere eserciti in campo aperto o penetrare in qualsiasi città fortificata. Tra il IX e l’VII secolo a.C. tutto ruotava intorno alla rampa d’assedio, una struttura sopraelevata dalla quale rampe di assalto raggiungevano le mura della città nemica e lasciava che i soldati assiri devastassero tutto quanto si trovasse loro di fronte.

Oggetto di un recente studio, pubblicato sulla rivista Oxford Journal of Archaeology, la rampa d’assedio assira eretta a Lakish è l’unico esempio giunto fino a oggi che testimonia le abilità militare assire in tutto il Vicino Oriente. Per la prima volta, un team di archeologi ha ricostruito le dinamiche di come l’esercito assiro potrebbe aver costruito la rampa per conquistare la città di Lakish.

Il team, guidato da Yosef Garfinkel e da Madeleine Mumcuoglu dell’Istituto di archeologia dell’Hebrew University di Gerusalemme , da Jon W. Carroll e Michael Pytlik dell’Università di Oakland, ha attinto a un ricco numero di fonti su questo evento storico per fornire questo quadro completo. L’eccezionale quantità di dati include testi biblici (2 Re 18:9–19:37; 2 Cronache 32; Isaia 36–37), iconografia (rilievi in ​​pietra raffiguranti scene di battaglia assira), iscrizioni accadiche, scavi archeologici e moderne fotografie di droni.

Rilevo neoassiro con Sennacherib in trono all’assedio di Lakish, alabastro, da Ninive, Palazzo Sud-Ovest, VII secolo a.C.

Lakish, è stata una fiorente centro urbano del II secondo millennio a.C. ed è stata la seconda città più importante del Regno di Giuda, dopo Gerusalemme. Nel 701 a.C., Lakish fu attaccata dall’esercito assiro, guidato dal re Sennacherib e l’analisi di Garfinkel fornisce un vivido resoconto della costruzione della massiccia rampa che fu costruita dagli Assiri in modo che potessero trasportare arieti fino alla parte alta della città, per violare le sue mura e invaderla completamente.

Diversi studi contrastanti hanno evidenziato il modo di realizzare la formidabile rampa. Tuttavia, il metodo rigoroso impiegato da Garfinkel e dal suo team, compresa l’analisi fotogrammetrica delle fotografie aeree e la creazione di una mappa digitale dettagliata del relativo paesaggio, ha prodotto un modello che tiene conto di tutte le informazioni disponibili su quella battaglia.

Gli Assiri avevano un esercito potente e ben equipaggiato che, all’inizio dell’VIII secolo a.C., sedò rapidamente la crescente ribellione nel Levante meridionale. Nel 721 a.C. fu conquistato il Regno d’Israele. Venti anni dopo, l’esercito assiro attaccò il Regno di Giuda, assediando la sua città più importante, Gerusalemme, e lanciando un assalto diretto alla sua seconda centro, Lakish. Lo stesso re Sennacherib andò a Lakish per sovrintendere alla sua distruzione che iniziò con la costruzione delle rampa per raggiungere le mura della città alta.

Secondo Garfinkel, le tracce identificate sul sito chiariscono che la rampa sia stata realizzata da piccoli massi di circa 6,5 ​​kg ciascuno. Un grosso problema affrontato dall’esercito assiro era la fornitura di tali pietre: erano necessarie circa tre milioni di pietre. La raccolta dai campi attorno al sito avrebbe richiesto molto tempo e rallentato la costruzione della rampa. Una soluzione migliore sarebbe stata quella di estrarre le pietre il più vicino possibile, all’estremità opposta della rampa, dove una collina rocciosa avrebbe fatto al caso.

La ricerca suggerisce che la sua costruzione sia iniziata a circa 80 metri di distanza dalle mura della città di Lachis, nei pressi del luogo di estrazione della pietra per la rampa. Le pietre sarebbero state trasportate lungo catene umane e con quattro di esse che lavorano in parallelo sulla rampa, ciascuna attiva 24 ore su 24, Garfinkel ha calcolato che ogni giorno venivano spostate circa 160.000 pietre. La manodopera era probabilmente fornita dai prigionieri di guerra e dai lavori forzati della popolazione locale ed era protetta da massicci scudi posti all’estremità settentrionale della rampa.

In circa 25 giorni, dunque, la rampa, che aveva la forma di un gigantesco cuneo triangolare, avrebbe potuto raggiungere le mura della città. Mentre gli operai costruivano il tratto finale della rampa e si avvicinavano alle mura di Lakish, gli abitanti cercavano di difendere la loro città lanciando frecce e pietre sul nemico. Garfinkel ritiene che gli operai usassero enormi scudi di vimini a forma di L, simili a quelli mostrati a protezione dei soldati sui rilievi assiri per spostare gli enormi arieti, del peso stimato di circa 1 tonnellata. L’ariete, una grande e pesante trave di legno con una punta di metallo, colpiva le pareti venendo oscillato avanti e indietro. Garfinkel suggerisce che l’ariete fosse sospeso all’interno della macchina d’assedio su catene metalliche, poiché le corde si sarebbero consumate rapidamente. In effetti, una catena di ferro è stata trovata in cima alla rampa a Lakish.

Per avere ulteriori conferme, Garfinkel conferma che il team pianifica dei precisi scavi archeologici a Lakish, nei pressi dell’area della cava: questo potrebbe fornire ulteriori tracce dell’attività dell’esercito assiro e di come sia stata costruita la rampa.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Hebrew University

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