RECUPERATO SCHELETRO COMPLETO DEL PIU’ ANTICO AUSTRALOPITECO
Lo scheletro completo più antico di un antenato umano, denominato Little Foot, è stato finalmente recuperato dopo un accurato scavo durato quasi 20 anni.
Le ossa sono appartenute a una giovane femmina di ominide che si ritiene sia caduta in una caverna in Sud Africa circa 3,67 milioni di anni fa. Questa circostanza rende Little Foot di mezzo milione di anni più vecchio di Lucy, l’altro australopiteco, rinvenuta in Etiopia nel 1974.
Little Foot è alto circa 1,5 m e si crede che abbia avuto circa 30 anni quando è morto, dedubile sulla base delle analisi dentarie. La storia della sua scoperta è notevole quanto lo scheletro stesso.
È iniziata quando il paleontologo inglese, Ron Clarke (nella foro di copertina), e i suoi assistenti sudafricani hanno scoperto una piccola parte della gamba di Little Foot nelle Grotte di Sterkfontein, a Gauteng, nel 1997.
Vent’anni fa pensarono che sarebbe stata questione di mesi fino a quando non avessero recuperato tutte le sue ossa, ma non avrebbero potuto effettuare previsioni tra le più più sbagliate: i suoi resti furono sparsi a diversi livelli all’interno della grotta a causa di un antico crollo nella roccia.
Per 20 anni la squadra ha scavato tra le le rocce con piccoli attrezzi per non danneggiare Little Foot e, dopo tanti patimenti, l’intero scheletro è stato esposto alla Wits University Evolutionary Studies Institute.
Trionfalmente Clark afferma che questa scoperta potrebbe essere la conclusione culminante della sua carriera, in termini di importanza della scoperta, ma potrebbero essere rinvenuti altri scheletri, ancora più completi, all’interno della grotta. Senza ombra di dubbio è stato un evento raro, di solito si è fortunati se si rinviene anche parte di uno scheletro, le probabilità erano, dunque, molto remote. Normalmente quando questi esseri morivano all’aperto, venivano rapidamente consumati da animali spazzini.
L’Australopiteco si è evoluto circa quattro milioni di anni fa e ha camminato sulla Terra per due milioni di anni, prima di estinguersi. Il suo cervello è circa un terzo delle dimensioni di quello degli attuali esseri umani. Ha camminato in modo eretto e ha avuto gambe più lunghe delle braccia. Le sue mani sono straordinariamente simili alle nostre ed è ancora tema di dibattiti se abbia usato strumenti e manufatti.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: University of the Witwatersrand