RESTI DI UNA VINERIA TARDO ROMANA IDENTIFICATI A SIKYON, PELOPONNESO
Un team di archeologi greci ha portato alla luce i resti di un locale commerciale adibito alla vendita di vino nell’antica città di Sikyon, che si trova sulla costa settentrionale del Peloponneso, nel sud della Grecia. L’edificio, ascrivibile a circa 1.600 anni fa, sarebbe stato distrutto e abbandonato dopo un “evento improvviso”, forse un terremoto o un crollo di un edificio vicino, lasciando numerosi frammenti ceramici di vasi e oltre 60 monete sparse sul pavimento.
Il locale operava in un’epoca in cui l’Impero Romano controllava la regione e all’interno gli archeologi hanno trovato monete sparse, nonché resti di tavoli in marmo, tipiche di un thermopolium. vasi in bronzo, vetro e ceramica. L’ambiente è stato trovato all’estremità settentrionale di un complesso che aveva una serie di officine contenenti forni e impianti utilizzati per spremere l’uva o le olive.
Gli archeologi hanno presentato la ricerca all’incontro annuale dell’Archaeological Institute of America che si è tenuto dal 4 al 7 gennaio a Chicago.
Scott Gallimore, docente di archeologia alla Wilfrid Laurier University. in Canada, e Martin Wells, docente di Studi classici all’Austin College, autori della ricerca, non hanno identificato tracce dirette dei tipi di vino che potrebbero essere stati venduti ma sono stati rinvenuti alcuni vinaccioli di Vitis vinifera che, attualmente, sono in fase di analisi.
Oltre al vino, nel negozio potrebbero essere stati venduti altri prodotti, come l’olio d’oliva. La maggior parte delle monete rinvenute risalgono al regno di Costanzo II, che ha regnato dal 337 al 361 e la moneta più tarda è databile tra il 355 e il 361.
Sembrerebbe che il locale abbia subito un “evento improvviso” che lo avrebbe portato alla distruzione e all’abbandono e le 60 monete di bronzo trovate sul pavimento appartengono agli ultimi momenti del negozio. Questo dettaglio sembrerebbe indicare che fossero tenute insieme come una sorta di gruzzolo o tesoretto, in un vaso di ceramica o in qualche tipo di borsa. Quando il locale è stato distrutto, quel contenitore sembrerebbe essere caduto a terra spargendo tutte le monete.
Per ora, gli archeologi non sono certi sul tipo di evento che abbia distrutto l’ambiente: forse un terremoto, forse il crollo di un tetto a causa delle condizioni ambientali, come le troppe precipitazioni. Dopo la distruzione, tra accumuli naturali e antropici, il sito è stato colmato da detriti e sedimenti e sembrerebbe che non sia stato fatto alcuno sforzo per recuperare oggetti e manufatti sotto il crollo.
Il complesso di Sikyon, di cui fa parte la bottega, sembrerebbe essere stato abbandonato agli inizi del V secolo, alla medesima epoca dei fatti.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Late Roman Pottery from the Sikyon Survey Project