RESTI UMANI IN INSOLITA SEPOLTURA A SILVES, PORTOGALLO
I resti umani di un bambino sepolto per secoli sotto la storica città di Silves, in Portogallo, sono stati portati alla luce da un team di archeologi. La scoperta è insolita perché il bambino sembra essere proprio stato “scaricato” lì e accatastato tra i resti di numerosi animali, tra cui un cavallo, una pecora o una capra, un gatto e un uccello. La scoperta è stata effettuata nel 2017, durante i normali lavori di riqualificazione urbana nei pressi della chiesa locale.
Gli archeologi hanno datato i resti al periodo del Califfato di Almóada del XIII secolo, quando il dominio musulmano su Silves stava per concludersi, lasciando tutti sorpresi sulla modalità di deposizione, sotto un cavallo e insieme a molti altri animali.
Sebbene i reperti siano ancora oggetto di indagine, i ricercatori ritengono che alcune armi rinvenute nella fossa suggeriscano che la morte del bambino fosse un danno collaterale alle violenze perpetuate durante la riconquista cristiana di Silves e che non fosse stata presa alcuna cura nel seppellirne il corpo.
L’archeologo Carlos Oliveira, del team di ricerca, ha pensato che il corpo fosse un reperto archeologico come tanti altri. La struttura di deposizione era stata scavata nella roccia e riempita da materiali da costruzione e altri oggetti poco significativi. A una profondità di circa un metro e mezzo, un numero impressionante di ossa ha permesso di ricostruire le modalità di deposizione del copro umano e degli animali, una scoperta non comune.
Il cavallo è stato scoperto per primo, con tutti i finimenti della sua imbracatura; poi, i ricercatori si sono imbattuti negli ossi di un ovino e altre carcasse di animali che avrebbero subito un processo di macellazione e susseguente trasformazione in cibo, tra queste quelle di un piccolo equino, un felino e un volatile. In questa insolita varietà di animali accatastati è stato, dunque, scioccante rinvenire lo scheletro di un bambino.
Secondo Oliveira le ossa appartenevano a un bambino che non avrebbe dovuto avere più di un anno e a causa della sua tenera età, stimata dopo aver esaminato la dentatura, non sono stati in grado di identificare il suo genere.
Frammenti di ceramica distrutti e una freccia rinvenuta sotto la testa del bambino suggeriscono che la sua morte sia avvenuta durante uno scenario catastrofico. Gli archeologi sospettano che la freccia abbia trafitto il bambino, ma non sanno ancora identificare se questa lesione sia stata fatale.
Oliveira spiega che la morte del bambino sia stata un danno collaterale e che quello non era il luogo della sua sepoltura: lo scheletro è stato rinvenuto a faccia, come se qualcuno lo avesse gettato nella fossa con tutti gli altri animali e oggetti che trovati, quasi in modo involontario e casuale.
La storia di Silves comprende molte battaglie e riconquiste da parte di gruppi militari cristiani e musulmani, ma la portata della brutalità che può essersi verificata rimane sconosciuta.
Le analisi di laboratorio e ulteriori ricerche produrranno molte delle risposte che ancora gli studiosi non riescono a fornire per questo contesto unico a livello archeologico.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Portugal Resident