RINVENUTA TAVOLETTA DI ARGILLA ITTITA CHE DESCRIVE DEVASTANTE INVASIONE SUBITA, BÜKLÜKALE, TURCHIA
Una tavoletta di argilla di 3.300 anni rinvenuta a Büklükale, Turchia centrale, descrive una catastrofica invasione straniera dell’Impero ittita, uno stato sviluppatosi alla fine del Bronzo medio. L’invasione ebbe luogo durante una guerra civile ittita, apparentemente nel tentativo di aiutare una delle fazioni in guerra, secondo una traduzione del testo cuneiforme della tavoletta.
La tavoletta, grande quanto un palmo di mano, è stata trovata nel 2023 da Kimiyoshi Matsumura, un archeologo dell’Istituto giapponese di archeologia anatolica, tra le rovine ittite di Büklükale, a circa 60 chilometri a sud-est della capitale turca Ankara.
Gli archeologi ritengono che Büklükale fosse un’importante città ittita e la nuova scoperta suggerisce che fosse anche una residenza reale, forse alla pari della residenza reale nella capitale ittita Hattusha, a circa 115 km a nord-est.
Secondo una traduzione di Mark Weeden, docente di lingue antiche mediorientali presso l’University College di Londra, le prime sei righe di testo cuneiforme sulla tavoletta raccontano, in lingua ittita, che “quattro città, inclusa la capitale Hattusa, sono nel disastro”, mentre i restanti 64 versi sono una preghiera in lingua hurrita che chiede la vittoria.
Gli Ittiti usavano la lingua hurrita per le cerimonie religiose e sembra che la tavoletta riporti un rituale sacro eseguito dal re ittita. Secondo Matsumura, il ritrovamento della tavoletta hurrita significa che il rituale religioso a Büklükale fu eseguito dal re ittita, indicando che il re ittita venne a Büklükale e compì il rituale.
Gli archeologi ritengono che i primi regni ittiti si siano formati nell’Anatolia centrale intorno al 2100 a.C. e che gli Ittiti fossero diventati una grande potenza regionale nel 1450 a.C. Gli Ittiti compaiono nella Bibbia ebraica e antiche iscrizioni egiziane documentano che l’Impero ittita li combatté nel 1274. a.C. nella Battaglia di Kadesh, un’antica città vicino all’odierna Homs, in Siria, in una delle prime battaglie tra imperi della storia.
Matsumura e i suoi colleghi scavano le rovine di Büklükale da circa 15 anni. Prima avevano trovato solo tavolette di argilla in frammenti, ma questa è in condizioni quasi perfette.
L’hurrita era originariamente la lingua del Regno Mitanni della regione, che alla fine divenne uno stato vassallo ittita. La lingua è ancora poco conosciuta e gli esperti hanno trascorso diversi mesi cercando di comprendere il significato dell’iscrizione. Si è scoperto che il testo in hurrita è una preghiera indirizzata a Teshub, il nome hurrita del dio della tempesta che era il capo sia del pantheon ittita che di quello hurrita. Loda il dio e i suoi antenati divini e menziona ripetutamente i problemi di comunicazione tra gli dei e gli esseri umani.
La preghiera poi elenca diversi individui che sembrano essere stati re nemici e si conclude con una richiesta di consiglio divino.
L’impero ittita scomparve dalla storia all’inizio del XII secolo a.C., in coincidenza con i crolli statali della Tarda Età del Bronzo, quando molte antiche civiltà del Mediterraneo furono scosse da disordini: le ragioni dei collassi non sono nette, ma potrebbero includere anche carestie causate dai cambiamenti climatici.
Tuttavia, l’invasione a cui fa riferimento la tavoletta non sembra essere correlata e Matsumura ritiene che risalga al regno del re ittita Tudhaliya II, tra il 1380 e il 1370 a.C. circa, circa 200 anni prima del crollo della Tarda Età del Bronzo.
La tavoletta sembra riferirsi a un periodo di guerra civile di cui si è a conoscenza da altri testi ittiti e durante questo periodo, secondo Matsumura, il cuore dell’Impero ittita fu invaso da molte direzioni diverse contemporaneamente e molte città furono temporaneamente distrutte.
La nuova scoperta di Büklükale conferma il ruolo chiave delle tradizioni religiose hurrite presso la corte reale ittita nel primo periodo dell’impero e, secondo Daniel Schwemer, docente di studi sul Vicino Oriente antico presso l’Università di Würzburg, in Germania, la scoperta della nuova tavoletta costituisce un’aggiunta molto significativa alla conoscenza della letteratura devozionale in lingua hurrita.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Mark Weeden