RISULTATI DELLE INDAGINI ARCHEOLOGICHE SUBACQUEE NELL’ISOLA DI KASOS, MAR EGEO
Alla fine dello scorso ottobre 2023 è stata completata l’indagine archeologica subacquea pluriennale nel mare dell’isola di Kasos. Dal 2019, il gruppo di ricerca della National Hellenic Research Foundation, in collaborazione con il Ministero della Cultura, ha effettuato quattro missioni archeologiche in aree di particolare interesse, utilizzando notizie archeologiche precedenti e storiche, fonti, testimonianze e resoconti sull’isola di Kasos, dall’Iliade di Omero ai tempi moderni.
Nel corso delle ricerche sono stati scoperti dieci relitti di navi e importanti reperti subacquei, risalenti alla preistoria (3000 a.C. circa), al periodo classico (460 a.C. circa), al periodo ellenistico (tra il 100 a.C. e il 100 d.C. circa), al periodo romano (dal 200 a.C. al 300 d.C. circa), al periodo bizantino (dall’800 al 900 d.C. circa), al periodo medievale e quello ottomano.
I ritrovamenti sono stati registrati e documentati utilizzando moderni metodi scientifici. È stato effettuato il campionamento degli oggetti archeologici, fornendo nuove informazioni e dati archeologici riguardanti vari aspetti della storia di Kasos e del ricco patrimonio culturale del Mediterraneo.
Resti affondati di antiche navi che trasportavano merci provenienti dalla Spagna, dall’Italia, dall’Africa e dalla costa dell’Asia Minore sono stati portati alla luce da un team interdisciplinare di ricercatori greci e internazionali, archeologi subacquei, storici, architetti, topografi, conservatori, geologi, biologi , lavoratori qualificati, studenti laureati, dottorandi, ricercatori post-dottorato e altri specialisti.
Le ricerche si sono concluse nel 2023 con la quarta spedizione di ricerca che si è concentrata sulla documentazione del materiale archeologico. Utilizzando moderne attrezzature tecnologiche, sono state scattate più di 20.000 fotografie subacquee, che sono state utilizzate per studiare e combinare le immagini digitali dei relitti e dei reperti, fornendo una ricchezza di dati di fonti primarie alla comunità scientifica internazionale.
Lo studio approfondito del materiale, ad una profondità compresa tra i 20 e i 47 mt, ha permesso di identificare reperti unici: un’anfora spagnola del tipo Dressel 20 con sigillo sul manico risalente al 150-170 d.C., contenitori per liquidi, anforette in terra sigillata, di epoca romana ma di produzione africana, un’ancora in pietra di epoca arcaica, oltre ad altre importanti testimonianze archeologiche.
La mappatura e la batimetria della barriera corallina di Kasos-Karpathos e dell’area di Karpatholimnion è stata effettuata per la prima volta con l’uso di un sonar a scansione laterale. Infine sono stati individuati i resti di un relitto di epoca moderna, probabilmente dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di una barca in legno con elementi metallici, la cui dimensione è stimata in 25-30 metri.
Vale la pena ricordare che la ricerca subacquea a Kasos è stata oggetto di una produzione cinematografica originale intitolata “Diving in Aegean History”, disponibile in greco e inglese su https://kasosproject.com/. Il film è già stato selezionato per la partecipazione alla sezione competitiva dei principali festival internazionali di cinema archeologico, tra cui The Archaeology Channel International Film Festival, in America, e al Firenze Archeofilm Festival, in Europa.
La valutazione della ricerca complessiva, arricchita da studi originali di storici, archeologi, conservatori e altri scienziati, sarà oggetto di un volume collettivo in lingua inglese la cui pubblicazione è prevista a cura della National Hellenic Research Foundation alla fine del 2024.
Nel giugno 2024, si prevede di estendere la ricerca all’area marina di Karpathos, che forma un’unica entità geografica con Kasos.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Ministero della Cultura