SALA DEL TRONO PORTATA IN LUCE PRESSO FORTEZZA DI ERODE ANTIPA A MACHAERUS, GIORDANIA
Le vicende archeologiche della Palestina e della Giordania si intrecciano sempre, inevitabilmente, con le vicende storiche e, soprattutto, bibliche: la sala del trono dove Salomè avrebbe danzato davanti al re Erode Antipa è stata portata alla luce presso una delle fortezze pre romane sul Mar Morto, a Machaerus, Macheronte, in Giordania.
Gli archeologi e i restauratori hanno parzialmente ricostruito alcune strutture del sito palaziale eretto da Erode il Grande, padre Antipa, ristrutturando una roccaforte originariamente costruita intorno al 90 a.C. da Alessandro Ianneo, re di Giudea dal 103 al 76 a. C..
La roccaforte di Machaerus fu eretta 32 chilometri a sud-ovest di Madaba oltre 2.000 anni fa su una scogliera con vista sul Mar Morto e, nelle giornate limpide, sul Tempio di Gerusalemme. Gli scritti rabbinici (Mishnah 3, Tamid 3.8) riferiscono che il fumo delle offerte sacrificali poteva essere visto salire dagli altari del Tempio di Gerusalemme fino a Machaerus.
All’interno del cortile del palazzo reale ampio circa reale di circa 650 metri quadrati, gli archeologi hanno identificato una nicchia semicircolare che ritengono ospitasse il trono reale. La principale fonte di informazioni sulla dinastia erodiana è lo storico romano di origine ebraica Flavio Giuseppe, vissuto tra il 37 e dopo il 100 d.C. Secondo lo storico, la dinastia erodiana era concettualmente ebraica perché il loro popolo di origine, gli Idumei, le tribù che occupavano la regione a sud della Giudea denominata Edom, aveva la circoncisione imposta su di loro dal sovrano maccabeo Giovanni Ircano I, intorno al 125 a.C., quando ne occupò i territori.
Sempre secondo Giuseppe Flavio, il re asmoneo Alessandro Ianneo nominò un Antipa per governare la regione di Edom ed avrebbe generato la dinastia da cui nacquero Erode il Grande, famoso per i suoi sforzi di costruttore e, suo figlio, Erode Antipa che governò per conto dei Romani la tetrarchia di Galilea e Perea ma diventato famoso dal punto di vista evangelico per aver tenuto prigioniero Giovanni Battista proprio a Machaerus, mettendolo poi a morte.
Machaerus era un centro di fondamentale importanza per la difesa della Giudea, ponendosi proprio sulla strada che la collegava a est di Gerusalemme. Lo storico e scienziato romano Plinio il Vecchio definì Machaerus, nella sua Naturalis Historia come “la più imponente fortificazione della Giudea” dopo Gerusalemme.
Quando Erode trasformò la fortezza in un palazzo, costruì anche dei bagni termali in stile romano, un triclinio per banchetti e un cortile con un peristilio, noto anche come piccolo giardino reale, circondato da portici su quattro lati, uno dei quali ospitava la struttura absidale che segnava il luogo del trono del re. In seguito, avrebbe trasmesso questo palazzo a suo figlio, il tetrarca Erode Antipa.
L’indagine archeologica del cortile del palazzo di Machaerus è iniziata nel 1980. L’area del trono erodiano era rimasta inesplorata e solo recentemente, gli scavi archeologici realizzati da un team francescano ungherese, guidato da Gyozo Voros, hanno portato alla luce anche le fondamenta del trono erodiano.
Il livello pavimentale originale è andato perduto ma gli archeologi ritengono che il trono si trovasse su una pedana sopraelevata accessibile tramite una scaletta. L’anno scorso gli archeologi hanno smantellato il muro moderno di fronte alla nicchia appena restaurata del trono absidale e hanno scavato la sala del trono fino alla roccia del basamento, correggendo, secondo Voros, molte delle fasi costruttive erroneamente individuate in precedenti scavi.
La squadra ha proceduto anche all’anastilòsi di due delle colonne che un tempo sorreggevano la copertura del portico del cortile dove, si narra, la principessa Salome avrebbe danzato per Erode Antipa.
Anche Giuseppe Flavio, in Antichità Giudaiche, narra che il palazzo di Machaerus sia stato il luogo in cui la principessa Salomé avrebbe danzato al banchetto di compleanno in onore del suo patrigno, Erode Antipa il quale, felice della sua esibizione. le promise qualsiasi cosa avesse richiesto, fino a metà del suo regno. Su consiglio della madre, secondo la versione evangelica, Salomè chiese la testa di Giovanni Battista! La testa del profeta le fu portata su un macabro vassoio (Matteo 14: 1-11. Marco 6: 17-28).
Secondo Voros, dunque, la storia di Giuseppe Flavio e le fonti letterarie bibliche sono in piena armonia con la ricerca archeologica e gli scavi di Machaerus lasciano un’eredità architettonica e materiali archeologici, comprese le prove iscrizioni epigrafiche, la ceramiche e le monete che si allinea pienamente con la descrizione dettagliata di Giuseppe Flavio.
Attualmente il team di archeologi si occupa dello scavo della zona abitativa della città bassa erodiana di Machaerus dove, si suppone, si trovi anche la necropoli della città e la tomba del Battista.
Machaerus fu distrutto nel 71 d.C. dalla stessa X legione romana che catturò Masada ancora in mano agli zeloti. In entrambi i casi i romani costruirono una rampa d’assedio per accedervi, anche se nel caso di Masada, la discussione infuria ancora oggi su ciò che è realmente accaduto.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info su Macheronte