sabato, 4 Gennaio 2025
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SECONDO UN NUOVO STUDIO, L’AUSTRALOPITECINA LUCY ERA UNA PESSIMA CORRIDORA

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Grazie alla modellazione digitale di muscoli e tendini dello scheletro di Lucy (Australopithecus afarensis), i ricercatori hanno scoperto che i nostri antenati ominidi sapevano correre bene, ma raggiungevano una velocità massima di circa 18 km/h.

“Lucy”, l’australopitecina ominide di 3,2 milioni di anni fa, non sapeva correre molto velocemente e un nuovo studio, modellando la sua abilità nella corsa, ha fornito nuove intuizioni sull’evoluzione dell’anatomia umana, fondamentale per le prestazioni nella corsa.

La capacità umana di camminare e correre in modo efficiente su due piedi è nata circa 2 milioni di anni fa con i nostri antenati Homo erectus, ma i parenti più antichi, gli Australopitechi, erano anch’essi bipedi circa 4 milioni di anni fa. Tuttavia, con i lunghi arti e le diverse proporzioni corporee di specie, per l’Australopithecus afarensis, i ricercatori hanno ipotizzato che fossero meno capaci di camminare su due gambe rispetto agli esseri umani moderni.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: University of Liverpool Lucy

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