giovedì, 21 Novembre 2024
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SIGNIFICATO RITUALE DEI “BAGNI DI SUDORE” MAYA

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Gli studi sui Maya avanzano in modo vertiginoso e dopo aver esplorato i bacini idrici avvelenati di Tikal, identificati come una delle cause della decadenza del potente centro urbano mesomaricano, resto sempre in temi legati all’acqua e vi presente uno studio sull’utilizzo rituale dei bagni di sudore, una sorta di bagno turco europeo, nei periodi di massimo splendore della fiorente Civiltà maya.

I bagni di sudore hanno una lunga storia di utilizzo nei territori mesoamericani. Comunemente utilizzati dalle ostetriche nell’assistenza postpartum e perinatale nelle comunità Maya contemporanee, questa tipologia di strutture anche in periodi storici. L’interessante studio è stato pubblicato sul Cambridge Archaeological Journal.

Nel sito di Xultun, in Guatemala, un “bagno di sudore” del periodo classico della Civiltà maya,  con un’insolita collezione di manufatti rinvenuti in esso, ha portato gli archeologi dello Smithsonian Tropical Research Institute, il programma di archeologia della Boston University, a elaborare un nuovo studio sulle pratiche rituali adottate in questi ambienti.

I nativi mesoamericano hanno sempre visto il mondo naturale come un luogo popolato da antenati ed esseri soprannaturali, molti dei quali vivono all’interno di grotte naturali e edifici antichi. Questo è stato certamente il caso dei Maya del periodo classico, tra il 200 e il 900 d.C. Risalente proprio a quel periodo, il bagno di sudore a Xultun, chiamato Los Sapos, sembra essere la dimora di una dea anfibia.

All’esterno del bagno di sudore, gli archeologi hanno rinvenuto una rappresentazione di questa divinità Maya, poco conosciuta, il cui nome si trascrive come “ix.tzutz.sak“. La dea è raffigurata accovacciata in posizione simile a un rospo con zampe di iguana e rospo di canna (la Rhinella marina).

Secondo l’archeologo dello STRI, Ashley Sharpe, coautore dello studio, nessun’altra struttura in Mesoamerica assomiglia a questo edificio e sembrerebbe che con l’ingresso anteriore si nella dea anfibia, impersonificazione del “bagno di sudore”.

L’archeologa della Boston University, Mary Clarke, autrice principale dello studio ritiene che le letture proposte per il nome della divinità suggeriscano che fosse responsabile dei cicli di gestazione, sia della natura che della vita umana. Il collegamento alle nozioni di nascita a figure rettiliane, secondo la Clarke, non è raro tra i Maya classici: il verbo ‘alla nascita’ è identificato come un glifo della bocca rettiliana rovesciata. Gli archeologi ritengono, duqnue, che quanto sia visibile a Xultun è un esempio in cui questa dea rettiliana, così come le idee e i miti che incarna, sono espressi come un luogo fisico.

Il bagno di sudore Los Sapos è stato una parte attiva della comunità Xultun per circa 300 anni. Intorno al 600 d.C. un individuo adulto fu sepolto all’interno della porta di ingresso; in seguito l’intero edificio fu completamente sepolto mentre la comunità maya locale continuava a vivere a Xultun per ancora diversi secoli. Circa 300 anni dopo, l’edificio fu dissepolto, la maggior parte dei resti umani rimossi e una nuova e insolita offerta fu presentata alla struttura, tra cui un bambino, animali giovani, tra cui un cucciolo e uccelli, diversi rospi di canna e iguane. e numerosi strumenti in pietra e frammenti di vasi in ceramica.

Gli oggetti depositati presentavano vari gradi di danno da calore: la comunità avrebbe acceso un fuoco all’interno della tomba vuota, dove hanno iniziato a porre le loro offerte. Per gli autori, la selezione dei manufatti rinvenuti potrebbe essere stata associata all’identità del bagno di sudore come figura protettiva e come luogo di procreazione umana e di nascita.

Sharpe ritiene che le concentrazioni di manufatti solitamente rinvenute artefatti come questa di Xultun siano probabilmente dediche a strutture ma raramente esiste un legame evidente tra gli oggetti e la struttura. A causa dell’iconografia presente all’esterno di Los Sapos che dimostra l’esistenza di bagno di sudore, questo è un raro caso in cui è possibile associare le offerte al ruolo la struttura all’interno della comunità.

Il deposito funerario nel bagno di sudore di Los Sapos suggerisce che il ruolo storico dell’edificio a Xultun sia dunque proseguito per diversi secoli dopo che l’edificio era stato sepolto. Poiché le dee legate ai bagni di sudore nella storia mesoamericana sono descritte come dominanti sulle condizioni per la vita sulla Terra, l’offerta era probabilmente un tentativo di richiedere assistenza alla dea che incarna la struttura di Los Sapos, un tentativo di placare la divinità dea in un rigurgito di resilienza. Questo potrebbe essere stato un ultimo sforzo per compiacere l’entità soprannaturale e impedire di soccombere al collasso sociale fino a perdere il controllo delle loro terre, che furono abbandonate poco dopo, intorno al crollo maya alla fine del periodo classico.

 

Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini

Per ulteriori info: Smithsonian Tropical Research Institute

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