SPLENDIDI MONILI IN VETRO AL PIOMBO PRODOTTI IN SERIE NELLA POLONIA MEDIEVALE
I monili in vetro al piombo venivano prodotti in serie nella Polonia medievale e la materia prima per la produzione di perle o anelli proveniva da depositi polacchi. In Polonia, c’erano laboratori in cui venivano lavorati prodotti semilavorati e realizzati gioielli, come confermano le nuove ricerche degli archeologi polacchi pubblicati i loro risultati sulla prestigiosa rivista “Journal of Archaeological Science”.
Durante il Medioevo, il vetro al piombo veniva utilizzato per produrre piccoli oggetti, ornamenti e oggetti smaltati; in alcuni circoli culturali veniva utilizzato anche per realizzare recipienti. Nell’alto Medioevo, era principalmente una miscela di silice e ossido di piombo e, solo in seguito, la quantità di ossido di piombo utilizzata per la sua produzione diminuì.
Le perle più antiche realizzate in vetro al piombo provengono dall’Egitto, dalla XVIII Dinastia (1450-1425 a.C.). Le prime ricette per il vetro contenente piombo risalgono al VII secolo a.C., quando apparvero nei testi mesopotamici.
In Europa, la ricetta per produrre il vetro al piombo era molto diffusa dal X al XIV secolo d.C. Raggiunse il Vecchio Continente dal Sud-Est asiatico, molto probabilmente attraverso la Via della Seta. Il vetro basato su questa ricetta fu prodotto nella Penisola Iberica, nei territori dell’attuale Germania, in Polonia e, probabilmente, in Russia e nel Caucaso.
Secondo Aleksandra Pankiewicz, ricercatrice dell’Università di Breslavia, a causa della grande popolarità del vetro al piombo nell’Europa centrale e orientale, la regione polacca è considerata la chiave per la sua diffusione. Il periodo di maggiore popolarità di questo tipo di vetro in queste aree è stato il XII secolo.
Ewelina Miśta-Jakubowska, ricercatrice della Jagiellonian University e del National Centre for Nuclear Research, ritiene che si sia a lungo ipotizzato che gli ornamenti medievali in vetro al piombo rinvenuti in Polonia siano di origine locale. E’ dimostrato sia dal gran numero di tipi simili di gioielli sia dall’esistenza di una ricca base di materie prime nell’area di Olkusz, di cui, fino ad oggi, non sono state trovate tracce.
Ci sono depositi di piombo al confine tra Małopolska e Slesia, sfruttati almeno dall’Età del Ferro, come è stato recentemente dimostrato anche da un team di ricerca guidato da Ewelina Miśta-Jakubowska. La ricerca mostra che questi depositi erano utilizzati già nel VI secolo a.C. e il loro sfruttamento raggiunse l’apice a partire dall’XI secolo d.C.
I ricercatori dell’Università di Breslavia, dell’Università Jagellonica, del National Centre for Nuclear Research, dell’Università di Varsavia, dell’Università Jan Długosz di Częstochowa e dell’Istituto di Archeologia ed Etnologia dell’Accademia Polacca delle Scienze (PAS), in collaborazione con lo Juniata College negli Stati Uniti, hanno condotto analisi dei rapporti degli isotopi del piombo nei gioielli in vetro scoperti in una roccaforte di Breslavia e in una necropoli di Sypniewo (Voivodato della Masovia).
Per l’analisi sono stati selezionati diversi monili in vetro (anelli e perline) provenienti dalla roccaforte di Breslavia, datati tra la metà dell’XI e la metà del XII secolo.
I reperti di Sypniewo provengono dalla tomba di una giovane donna, datata tra il XII e l’inizio del XIII secolo. La defunta fu sepolta con numerosi monili in vetro, di cui cinque perle di vetro sono state selezionate per l’analisi.
Secondo Sylwia Siemianowska, ricercartice del PAS, i reperti rinvenuti a Wrocław e Sypniewo confermano che i gioielli in vetro al piombo erano prodotti in serie in Polonia e che la materia prima proveniva da depositi polacchi al confine tra Slesia e Małopolska. Allo stesso tempo, non è stata trovata alcuna traccia chiara che il vetro fosse fuso da ingredienti grezzi. Tutti gli studi indicano che i produttori di gioielli utilizzavano prodotti semilavorati sotto forma di bacchette o dischi di vetro, che avrebbero potuto essere portati da altrove.
Sebbene vi siano ampie prove dell’uso del piombo in Polonia, in particolare nei pressi dei depositi nell’area di Olkusz, finora non sono state trovate officine o fornaci in cui il vetro fosse prodotto dalla materia prima. I siti di lavorazione del vetro sono stati trovati principalmente in città più grandi, spesso situate lontano dalle fonti di materia prima, ad esempio a Wrocław, posta a circa 200 km da Olkusz, o Sypniewo a oltre 350 km.
I ricercatori sottolineano che, sebbene i luoghi in cui è stata prodotta la materia prima per la produzione del vetro al piombo restano sconosciuti, i risultati dell’analisi dei rapporti isotopici del piombo indicano che la ricerca dovrebbe concentrarsi sul territorio della Polonia.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: PAP