TRACCE DELLA DOMESTICAZIONE DEL RISO DALLO STUDIO DI ANTICHI UTENSILI CINESI
Un nuovo studio condotto dal Dartmouth College analizza gli strumenti in pietra provenienti Cina meridionale e fornisce le prime evidenze della raccolta del riso, risalenti a 10.000 anni fa. I ricercatori hanno identificato due metodi di raccolta del riso che hanno contribuito ad avviare la domesticazione del riso. I risultati sono pubblicati sulla rivista PLOS ONE.
Il riso selvatico è diverso dal riso domestico perché il riso selvatico perde i semi maturi che si staccano dala pianta e cadono a terra, mentre i semi di riso coltivato rimangono sulle piante anche quando maturano.
Per raccogliere il riso, sarebbero stati necessari alcuni strumenti particolare. Nella raccolta del riso con attrezzi, i primi coltivatori di riso selezionavano i semi che rimanevano sulle piante e, gradualmente, vedevano crescere la proporzione di semi che restava, permettendone la domesticazione.
Secondo Jiajing Wang, assistente di antropologia a Dartmouth, per molto tempo, è sempre stato problematico comprendere quali fossero gli strumenti per la raccolta del riso nella Cina meridionale dal primo periodo Neolitico, corrispondente a circa 10.000 – 7.000 anni prima del presente, quel lasso di tempo in cui si conosce che il riso iniziò a essere domesticato. Tuttavia, quando gli archeologi hanno realizzato scavi in diversi siti neolitici nella valle del fiume Yangtze inferiore, hanno trovato molti piccoli pezzi di pietra che avevano spigoli vivi che avrebbero potuto essere usati per la raccolta delle piante.
L’ipotesi che i ricercatori hanno indicato come quella in cui alcuni di quei piccoli manufatti in pietra fossero strumenti per la raccolta del riso, è stato dimostrata nello studio in questione.
Nella valle del fiume Yangtze inferiore, i due primi gruppi culturali neolitici sono stati denominati Shangshan e Kuahuqiao.
I ricercatori hanno esaminato 52 strumenti di pietra scheggiata provenienti dai siti Shangshan e Hehuashan, l’ultimo dei quali era occupato da entrambe le Culture Shangshan e Kuahuqiao.
Gli strumenti litici hanno un aspetto ruvido e non sono finemente lavorate ma hanno spigoli vivi. In media, gli strumenti scheggiati sono abbastanza piccoli da poter essere tenuti con una mano e misurano circa 4 cm di larghezza e lunghezza.
Per determinare se le scaglie di pietra possano essere state utilizzate per la raccolta del cereale, il team ha condotto analisi dell’usura e dei residui di fitoliti.
Per l’analisi dell’usura, i micrograffi sulla superficie degli utensili sono stati esaminati al microscopio per determinare come sono state utilizzate le pietre. I risultati hanno mostrato che 30 manufatti hanno modelli di usura simili a quelli prodotti dalla raccolta di piante silicee (ricche di silice), probabilmente compreso il riso.
Striature fini, lucidatura elevata e bordi arrotondati distinguevano gli strumenti utilizzati per il taglio delle piante da quelli utilizzati per la lavorazione di materiali duri, il taglio di tessuti animali e la raschiatura del legno.
Attraverso l’analisi dei residui di fitoliti, i ricercatori hanno analizzato il residuo microscopico lasciato sulle scaglie di pietra note come “fitoliti” o scheletro di silice delle piante. Hanno scoperto che 28 degli strumenti contenevano fitoliti di riso, permettendo anche di determinare come sia stato raccolto il riso!
I risultati delle analisi dell’usura e dei fitoliti hanno dimostrato che sono stati utilizzati due metodi di raccolta del riso: le tecniche del “coltello da dito” e della “falce”. Entrambi i metodi sono ancora usati oggi in Asia.
Gli strumenti della fase iniziale (10.000 – 8.200 anni fa) hanno mostrato che il riso veniva raccolto in gran parte utilizzando il metodo del coltello da dito in cui vengono raccolte le pannocchie nella parte superiore della pianta di riso. I risultati hanno mostrato che gli strumenti utilizzati per la raccolta del coltello da dito avevano striature che erano principalmente perpendicolari o diagonali al bordo della scheggia di pietra, il che suggerisce un movimento di taglio o raschiamento, e contenevano fitoliti da semi o fitoliti di lolla di riso, indicando che il riso è stato raccolto dalla parte superiore della pianta.
Secondo la Wang, una pianta di questo cereale contiene numerose pannocchie che maturano in tempi diversi, quindi la tecnica di raccolta con il coltello da dito è particolarmente utile quando la domesticazione del riso era nella fase iniziale.
Le scaglie di pietra, tuttavia, della fase successiva (8.000 – 7.000 anni fa) avevano più prove della raccolta a falce che permetteva la raccolta dalla parte inferiore della pianta. Questi strumenti avevano striature prevalentemente parallele al bordo dello strumento, a indicare che probabilmente era stato utilizzato un movimento di taglio.
La Wang ritiene che la raccolta a falce è stata più ampiamente utilizzata quando il riso è stato domesticato e i semi più maturi sono rimasti sulla pianta poiché si procede alla raccolta dell’intera pianta, le foglie e gli steli del riso potrebbero anche essere usati come combustibile, materiali da costruzione e altri scopi, rendendo questo metodo di raccolta molto più efficace.
La Wang conclude che entrambi i metodi di raccolta avrebbero ridotto la frantumazione dei semi ma in modo graduale, lasciando, quindi, che la domesticazione del cereale sia stata guidata dalla inconsapevole selezione umana.
Tradotto e rielaborato da Daniele Mancini
Per ulteriori info: Dartmouth College
Prof. Mancini, grazie per l’interessante articolo sulla raccolta del riso
Carissimo Gian Carlo, grazie per le gentilissime parole